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Il gruppo Primavera Aluntina vi da il benvenuto



giovedì 29 settembre 2011

Consiglio comunale 26 Settembre 2011

Giorno 26 settembre 2011 si è svolta la terza seduta del Consiglio Comunale di San Marco d’Alunzio.
Di seguito riportiamo i  punti all’ordine del giorno :
·        Lettura ed approvazione verbale seduta precedente: approvata all’unanimità;
·      Servizio associato di Segreteria Comunale tra i comuni di S. Salvatore, Acquedolci, San Marco d’Alunzio: approvato schema di convenzione all’unanimità.
Il gruppo di minoranza ha approvato, votando a favore, questa lodevole iniziativa. Ma ci chiediamo: “si sono resi conto dopo 6 anni, dopo aver “sperperato” migliaia di euro, che potevano fare ECONOMIA facendo la convenzione con altri comuni???”
Noi ci auguriamo che i soldi risparmiati vengano utilizzati per delle opere pubbliche, ad esempio la sistemazione e la manutenzione delle strade esterne, visto l’imminente arrivo della stagione delle piogge. Problema, questo, che a nostro parere deve essere risolto al più presto possibile.
Pertanto, ricordiamo all’Assessore all’agricoltura e foreste che la nostra cittadina è in maggioranza fondata sull’agricoltura. La raccolta delle olive o la vendemmia è un grosso sostentamento economico per le famiglie. Ma forse i nostri amministratori non si sono posti il problema di come gli agricoltori potranno raggiungere le proprietà e produrre l’olio o  il vino.
Il primo pensiero (se non l’unico) dei nostri amministratori è stato il turismo, impegnando nel corso di questi anni una cospicua somma per pubblicizzare il nostro Comune. Ma bisogna ammettere che San Marco d’Alunzio NON “ha fatto il salto di qualità” tanto sperato dal ex Assessore al Turismo e il risultato è stato: un drastico calo delle visite turistiche e nessuna risorsa impegnata per l’agricoltura. Forse qualcosa non è andata per il meglio, forse non si sono fatti bene i conti, per questo consigliamo di fare mea culpa e rimediare agli errori fatti.
La citata convenzione avrebbe dovuto prevedere la ripartizione delle spese tra i comuni, gravando sul comune nella misura di 1/3, oltre ai diritti di segreteria e al rimborso spese di viaggio.
Il condizionale è d’obbligo in quanto giorno 27 abbiamo appreso che della lodevole convenzione non ce ne facciamo niente. Infatti il consiglio comunale di San Salvatore (comune capofila della convenzione) ha votato contro questa proposta di deliberazione.
Ma il peggio deve ancora venire! I nostri amministratori hanno pensato ad economizzare solamente il 119° giorno (dall’ insediamento del neo eletto Sindaco), portando in consiglio la proposta di deliberazione il penultimo giorno utile per nominare un nuovo segretario comunale. Infine il 120° giorno, col fiato sul collo, la giunta comunale ha individuato il nuovo segretario, mandando in aria il progetto di fare economia

Convocazione Consiglio Comunale


mercoledì 28 settembre 2011

Annullamento determina sindacale n° 33 del 12/09/2011

Al  Sig.  Sindaco
del Comune  di
San Marco  D’alunzio


OGGETTO: Annullamento determina sindacale n° 33 del 12/09/2011

Egr. Sig. Sindaco,
in riferimento alla determina sindacale n° 33 del 12 /09/2011, avente come oggetto: ATTIVITÀ FORMATIVA - PIANO REGIONALE DELL'OFFERTA FORMATIVA 2011    -    TECNICO    DELL'ORGANIZZAZIONE   DEL LAVORO. INDIVIDUAZIONE PERSONALE, si rileva che:
  • La formazione rappresenta un diritto dei dipendenti.
  • L’Amministrazione dovrebbe impegnarsi a promuovere e favorire la formazione, l’aggiornamento, la qualificazione, la riqualificazione e la specializzazione di tutto il personale, nel pieno rispetto delle pari opportunità.
  • I dipendenti da avviare a formazione sono scelti in base al massimo principio di rotazione, in modo da assicurare la partecipazione di tutti.
  • Nell’ambito di tale fondamentale principio sono i responsabili del settore di competenza a segnalare i nominativi di coloro che frequenteranno il corso tenendo conto delle specifiche professionalità rivestite dai lavoratori e delle eventuali richieste di presentazione inoltrate dagli stessi, nonché dalle esigenze fondamentali manifestate dagli stessi uffici.

Premesso quanto sopra si chiede di esplicitare il percorso di individuazione dei dipendenti da formare, nonché i criteri adottati nella scelta dei medesimi.
Si rileva infine che, la disposizione sindacale in parola presenta evidenti vizi di legittimità in quanto è un atto viziato da incompetenza, ai sensi della legge n° 142/90, nonché ai sensi dell’art. 107 del D.lgs. 267/00.
Sostanzialmente tali vizi si concretizzano in incompetenza per materia da parte del soggetto che ha emanato l’atto (Sindaco).
In eccesso di potere reale, laddove la motivazione contenuta nell’atto risiede anziché in un interesse pubblico, in un interesse privato, riservato ad una ristretta cerchia di dipendenti scelti in maniera discrezionale da un Organo politico, nonché palese violazione di Legge.
Si chiede pertanto che codesto Ente proceda all’annullamento dell’atto in quanto lo stesso lede le regole legislative ed è in evidente contrasto con i principi di imparzialità e di parità di trattamento.
Si avvisa che la mancata adozione di quanto richiesto comporterà da parte del gruppo Primavera Aluntina la segnalazione del permanere degli effetti di un atto illegittimo agli Organi di controllo.


San Marco d’Alunzio , lì 28 Settembre 2011                     Il capogruppo di “Primavera Aluntina”
                                                                                                           Daniele Monici

martedì 27 settembre 2011

Regione, via al ddl sui tagli dei deputati


Regione, via al ddl sui tagli dei deputati

Maggioranza e opposizione hanno trovato l'intesa sulla riduzione del numero dei parlamentari dell'Ars da 90 a 70. Il disegno di legge sarà firmato da tutti i capigruppo dell'assemblea regionale




PALERMO. Maggioranza e opposizione hanno  trovato l'intesa sulla riduzione del numero dei parlamentari  all'Assemblea regionale siciliana da 90 a 70. Il disegno di  legge sarà firmato da tutti i capigruppo dell'Ars, come  stabilito nel corso del Consiglio di Presidenza dell'Assemblea,  riunito a Palazzo dei Normanni e allargato proprio ai capigruppo  per affrontare il tema dei costi della politica.    Dopo l'approvazione in aula, il ddl 'taglia deputati' sarà  inviato al Parlamento per la doppia lettura di Camera e Senato,  come prevede l'iter di modifica costituzionale. 

SUBITO LA RIDUZIONE DELL'INDENNITA' - Non appena il Senato delibererà i  tagli alle indennità dei parlamentari, l'Assemblea regionale  siciliana applicherà immediatamente la disposizione ai 90  deputati di palazzo dei Normanni. Lo ha stabilito il Consiglio  di presidenza dell'Ars, presieduto da Francesco Cascio, e  allargato ai capigruppo di maggioranza e opposizione, riunito  stamani per affrontare il tema dei costi della politica.       L'art.13 della manovra economica prevede per i deputati e i  senatori che svolgono qualsiasi attività lavorativa, per la  quale sia percepito un reddito uguale o superiore al 15 per  cento del trattamento parlamentare, la riduzione dell'indennità  del 20 per cento per la parte eccedente i 90.000 euro e fino a  150 mila euro e del 40 per cento per la parte eccedente i 150  mila euro.

http://www.gds.it/gds/sezioni/politica/dettaglio/articolo/gdsid/173181/

domenica 25 settembre 2011

Convocazione Consiglio Comunale

BRUCIARE LE STERPAGLIE IN CAMPAGNA È UN ‘DIRITTO NATURALE’, ALTRO CHE GALERA E SANZIONI: RIBELLIAMOCI

PETIZIONE POPOLARE CONTRO LA DIRETTIVA N. 2008/98/CE
Una recente direttiva europea stabilisce che “la combustione sul campo dei residui vegetali derivanti da lavorazione agricola e forestale si configura come illecito smaltimento di rifiuti, sanzionabile penalmente con l'arresto”. Accendere un fuocherello con un mucchietto di erba o di foglie secche può costare la galera.
“Dobbiamo manifestare la nostra indignazione ed il nostro dissenso – scrive l’avv. Vincenzo Amato - per cui propongo di avviare una vastissima petizione popolare da inviare a tutte le autorità (sindaci, parlamentari, istituzioni) affinché si adoperino per costringere i governanti ad eliminare le cazzate che troppo spesso commettono”


Gioiosa Marea (Me), 25/09/2011 - Attenzione ai fuochi!!!!! Non a quelli d’artificio, delle armi o delle materie esplodenti, ma ai banali fuocherelli che da migliaia di anni, anzi da decine di migliaia di anni, costellano le nostre campagne, scandendo i ritmi della vita contadina. Quei fuochi alimentati dai rami e dalle foglie delle piante rimondate, dai ricci delle castagne residuati dalla raccolta del frutto, dai tralci delle viti dopo la potatura, dai residui della mietitura, della sfalciatura, ecc. (potrei continuare all’infinito).

Ebbene da qualche mese ne è stata decretata la loro morte. E’ entrata in vigore, infatti, una direttiva europea che vieta la bruciatura di paglia, sfalci e potature, materiale agricolo o forestale che, se non utilizzati in agricoltura, o per la produzione di energia mediante processi o metodi che non danneggino l'ambiente e ne mettono in pericolo la salute umana, devono essere considerati rifiuti speciali non pericolosi e come tali essere trattati.

Si tratta della direttiva n. 2008/98/CE recepita dal Decreto Legislativo n. 205 del 3 dicembre 2010 il cui art. 13, modificando l’art. 185 del D.Lgs. 152/2006, stabilisce che “paglia, sfalci e potature, nonché altro materiale agricolo o forestale naturale non pericolosi..., se non utilizzati in agricoltura, nella selvicoltura o per la produzione di energia mediante processi o metodi che non danneggiano l′ambiente o mettono in pericolo la salute umana devono essere considerati rifiuti e come tali devono essere trattati”.

La combustione sul campo dei residui vegetali derivanti da lavorazione agricola e forestale si configura, quindi, come illecito smaltimento di rifiuti, SANZIONABILE PENALMENTE ai sensi dell′art. 256 del D.Lgs 152/2006 il quale punisce l’attività di gestione di rifiuti non autorizzata, stabilendo che chiunque effettua una attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione di cui agli articoli 208, 209, 210, 211, 212, 214, 215 e 216 e' punito con la pena dell'arresto da tre mesi a un anno o con l'ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti non pericolosi.
Avete capito bene: se qualcuno si azzarda ad accendere un fuocherello con un mucchietto di erba o di foglie raccolte sul proprio terreno dopo averlo pulito, rischia di finire in carcere o di dover pagare minimo 2.600,00 €.

Da restare senza parole. Solo delle menti schizofreniche o che comunque non hanno alcuna cognizione delle realtà sulle quali la legge va ad incidere e delle conseguenze che provocherà possono partorire una normativa del genere, inutilmente punitiva e che determinerà la definitiva distruzione delle piccole e medie aziende agricole.

Le stoppie, gli sfalci e i residui di potatura sono stati bruciati per millenni dai nostri agricoltori nei lori terreni. Adesso, essendo stati classificati alla stessa stregua dei rifiuti, debbono essere smaltiti adeguatamente. Significa che dovranno essere raccolti e trasportati anche in zone lontane per essere conferiti nei centri di raccolta, con costi proibitivi che indurranno moltissimi proprietari ad abbandonare definitivamente e lasciare incolti i propri terreni.

Dalle nostre parti, poi, la stragrande maggioranza dei terreni sono impervi ed ubicati in zone irraggiungibili da mezzi meccanici per cui i proprietari dovrebbero provvedere a raccogliere enormi quantità di residui vegetali e trasportarli, anche a spalla, vicino alla sede stradale più vicina e da li presso i centri di conferimento, distanti anche decine di chilometri, con spese talmente elevate che indurranno i pochi che ancora resistono ad abbandonare la cura delle campagne. Se a ciò si aggiunge che nelle nostre zone non esiste alcun centro di conferimento, è praticamente impossibile, anche per chi lo volesse, essere in regola.

Ma attenzione. Non sono solo gli agricoltori ad essere penalizzati. La noma si riferisce a qualunque residuo vegetale. Significa che anche l’erba tosata nel prato davanti casa, o i rametti delle rose e delle siepi del giardino e dei vasi in balcone sono considerati rifiuti speciali che non possono essere bruciati, né essere conferiti nei cassonetti, ma portati nei centri di raccolta, pena il carcere o un’ammenda di 2.600,00€: un’enormità. E poi un interpretazione particolarmente zelante potrebbe indurre qualcuno a ritenere vietato l’utilizzo della legna raccolta in campagna anche nelle cucine economiche, nei caminetti o nei forni per il pane e per le pizze. A rigore, persino l’accensione del barbecue durante le scampagnate incorrerebbe nel divieto se si utilizzassero ramaglie raccolte sul posto.

Da avvocato dovrei plaudire a chi fa leggi del genere perché un’orda di potenziali incriminati si affaccia all’orizzonte con grandi possibilità di lavoro, ma la mia coscienza si ribella.
Non si può accettare che vengano emanate leggi che mortificano tradizioni millenarie, rischiano di danneggiare definitivamente le nostre campagne e trasformare in potenziali criminali decine di migliaia di persone.

Viene da chiedersi: ma dov’erano i nostri parlamentari europei quando hanno approvato la direttiva? La verità è che non si interessano delle nostre sorti, impegnati, come sono, a non essere presenti alle sedute del Parlamento Europeo, mentre sono puntualissimi a riscuotere il loro abbondante assegno di circa 20.000,00 € mensili. Ed il governo nazionale che ha recepito acriticamente la direttiva la direttiva? Bhoo !!!!. Questa vicenda dimostra ancora una volta quanto grande sia lo scollamento tra i palazzi del potere ed il paese reale.

La norma sarebbe giustificata da esigenze di tutela ambientale, ovvero per evitare l’inquinamento prodotto dai fumi della combustione. Secondo me è un grossa balla. Dicevo prima che la bruciatura dei residui vegetali è una pratica millenaria e non risulta che l’ambiente abbia mai subito danni. Negli ultimi anni, poi, si è drasticamente ridotta, mentre in anni non troppo lontani il fuoco era un elemento perenne delle nostre compagne ed in ogni casa e sui terreni circostanti vi erano dei focolari permanentemente accesi in quanto il fuoco era l’unica fonte di energia per tutte le esigenze delle famiglie, ma è un fatto notorio che l’aria era molto meno inquinata di oggi, quindi non è certamente con il divieto di far bruciare rami e foglie secche che si combatte l’inquinamento: sono ben altri i fumi e le emissioni che dovrebbero essere combattuti ed inibiti.

Ma anche a voler dar credito alle motivazioni ufficiali, il risultato sarà opposto rispetto a quello perseguito perché nessuno pulirà più le campagne e a quel punto a bruciare non saranno solo la paglia gli sfalci, ma interi alberi ed interi boschi a causa degli incendi che si svilupperanno sempre più numerosi per la mancata pulizia dei fondi.

Io ritengo che tale situazione non può essere accettata supinamente. Occorre ribellarsi e far sentire forte la propria voce. Non possiamo restare in balia di coloro i quali negli ovattati palazzi del potere fanno leggi criminogene, senza avere idea delle conseguenze che provocano, che mortificano tutte quelle persone che ancora si ostinato a curare le campagne, che rischiano di trasformare in criminali migliaia di persone e che soprattutto nella nostra area dei Nebrodi ed in tutta la provincia di Messina avrà effetti disastrosi a causa delle particolari caratteristiche orografiche del territorio agricolo che rischia dei venire del tutto abbandonato.

Dobbiamo manifestare la nostra indignazione ed il nostro dissenso per cui propongo di avviare una vastissima petizione popolare da inviare a tutte le autorità (sindaci, parlamentari, istituzioni) affinché si adoperino per correggere le storture sopra evidenziate. A tal fine ho elaborato uno schema, allegato alla presente, che ognuno potrà inviare per e-mail a tutte le autorità che riterrà opportuno il cui indirizzo e facilmente reperibile nei vari siti istituzionali ed inoltre potrà essere stampata e potranno essere raccolte le firme, anche in manifestazioni pubbliche appositamente organizzate da inviare poi ai destinatari.

L’unico dato certo, a mio avviso, è che non si può restare inerti. Io percepisco tale norma come una profondissima ingiustizia, come una lesione di un diritto naturale consolidato da millenni (forse è per le mie radici contadine) e sono persino pronto alla disobbedienza civile. Mi auguro che tutti quelli che condividono queste mie riflessioni si mobilitino e facciano sentire forte la propria voce e un ruolo importantissimo può essere svolto dagli amministratori locali che possono farsi portavoce del disagio dei loro cittadini ed intervenire duramente e risolutamente per costringere i governanti ad eliminare le cazzate che troppo spesso commettono.

Vincenzo Amato


http://parcodeinebrodi.blogspot.com/2011/09/bruciare-le-sterpaglie-in-campagna-e-un.html#more

domenica 18 settembre 2011

Il TAR di Catania accoglie il ricorso!

Tutto torna in discussione, giorno 14 Settembre 2011 il TAR di Catania si è pronunciato a favore della nostra compagine, accogliendo il ricorso presentato dalla lista “Primavera Aluntina” a seguito delle elezioni Amministrative dello scorso 29 e 30 Maggio.
Dalle operazioni elettorali è risultato:
-         Arcodia voti 614 e la lista collegata “Uniti per San Marco” voti 599;
-         Priola voti 605 e la lista collegata “Primavera Aluntina” voti 616.
Per soli 9 voti è stato proclamato sindaco Arcodia e  grazie al premio di maggioranza anche il consiglio, affidando così sette seggi ai consiglieri della lista Uniti per San Marco e cinque ai consiglieri della lista Primavera Aluntina, che hanno, come noto, totalizzato più preferenze di lista.
In quella occasione i nostri rappresentanti di lista hanno contestato alcune schede assegnate, a nostro parere, in modo illegittimo. Per questo e soprattutto grazie all’appoggio e all’incoraggiamento degli elettori Aluntini si è proceduto al ricorso.
Con il ricorso il candidato Priola Celestino e i consiglieri della lista Primavera Aluntina contestano, l’illegittima attribuzione di 53 voti al candidato eletto Sindaco.
Il TAR ha ritenuto di affidare l’incarico al Prefetto della Provincia di Messina che designerà nel più breve tempo possibile un funzionario che procederà alla individuazione delle schede contestate scrutinando 135 schede, di cui 89 sono reclamate dalla lista Primavera Aluntina e 46 dalla lista Uniti per San Marco.
Inoltre il TAR ha fissato, per l’ulteriore trattazione della causa, l’udienza il 26 gennaio 2012.
Il primo passo è stato fatto, aspetteremo l’esito del riconteggio nella speranza che tutto vada per il meglio. 

venerdì 16 settembre 2011

San Marco d’Alunzio: Elezioni. Il Tar decide di ricontare 135 schede nel duello Arcodia-Priola. Il 26 gennaio 2012 la decisione


sindaco-arcodia-san-marco            priola-celestino                                                        Il ricorso presentato dalla lista di minoranza “Primavera Aluntina” è ammissibile. Lo ha deciso il Tar di Catania che, nel contempo, ha disposto alla Prefettura di Messina, di ricontare 135 schede, 89 contestate dal candidato a sindaco CELESTINO PRIOLA (foto a dx) e 46 dal sindaco vincente, AMEDEO ARCODIA (foto a sx). Quindi le elezioni amministrative, svoltesi a San Marco d’Alunzio a fine maggio, avranno ancora l’epilogo atteso rimandato al 26 gennaio 2012 quando il Tar deciderà se confermare l’attuale primo cittadino o rimettere in sella l’ex PRIOLA. Per il sindaco ARCODIA si impose con 9 voti di scarto e trascinandosi il premio di maggioranza in consiglio malgrado la “Primavera Aluntina”, a sostegno di PRIOLA, avesse conseguito più voti di quella del primo cittadino…
Saranno ricontate le schede contestate delle elezioni amministrative svoltesi a San Marco d’Alunzio il 29 e 30 maggio scorsi. Lo ha deciso la quarta sezione del Tar di Catania, giudicando ammissibile il ricorso presentato dalla lista “Primavera Aluntina”, che in campagna elettorale aveva sostenuto la candidatura a sindaco del dott. Celestino Priola, ex-sindaco, contro il primo cittadino e poi riconfermato, dott. Amedeo Arcodia, che vinse la battaglia elettorale dopo un estenuante testa a testa con appena 9 voti di scarto sul dott. Priola: 614 contro 605. Già durante lo scrutinio i rappresentanti di “Primavera Aluntina” avevano contestato l’assegnazione di alcune preferenze. La lista “Uniti per San Marco”, che ha sostenuto il sindaco Arcodia, uscì vittoriosa dalla competizione elettorale solo grazie al più alto numero di preferenze espresse nei confronti del candidato a sindaco mentre la lista “Primavera Aluntina” bettè in termini numerici la coalizione avversaria: 616 voti contro 599. Un risultato che ha consentito ad Arcodia di riconfermarsi sindaco ma anche di trascinarsi il premio di maggioranza in consiglio. Adesso tutto torna in discussione. Analizzando il ricorso presentato dallo schieramento di Celestino Priola, nonché le contro deduzioni proposte dalla lista di Arcodia, il Tar ha deciso di acquisire 135 schede contestate e ha dato incarico alla Prefettura di Messina di procedere con il riconteggio. In particolare 89 voti sono reclamati da Priola e 46 da Arcodia. E solo su questi si potrà rimettere il verdetto ufficiale scaturito dalle amministrative dello scorso maggio e mettere la parola fine alla vicenda. La decisione, infatti, arriverà il 26 gennaio 2012, data in cui il Tar ha fissato l’udienza per vagliare il verbale di riconteggio effettuato dalla Prefettura.

giovedì 15 settembre 2011

Nebrodi: Protesta contro la finanziaria approvata, 16 sindaci restituiscono al Prefetto deleghe anagrafe e stato civile


sindaci-nebrodi




15 sindaci dei Comuni dei Nebrodi ed uno della fascia tirrenica, Oliveri, stamane hanno restituito al Prefetto di Messina FRANCESCO ALECCI le deleghe su anagrafe e stato civile così come concordato con l’Anci (associazione nazionale comuni italiani) il cui delegato provinciale è il sindaco di Ficarra BASILIO RIDOLFO. Il tutto in segno di protesta per l’approvazione, di Senato e Camera, della nuova legge finanziaria. Varato un documento dei primi cittadini firmatari sotto riportato. Nella foto d’archivio: una protesta di sindaci nel passato…
I sottoscritti amministratori comunali, in relazione alla manovra finanziaria approvata in via definitiva dalla Camera dei Deputati nella seduta di ieri 14 settembre, premesso che:
- i contenuti della manovra mortificano la dignità dei Comuni italiani, eliminando sostanzialmente ogni forma di autonomia;
- i piccoli Comuni sono stati mortificati e ridotti a Enti virtuali;
- i tagli ed il patto di stabilità bloccano di fatto ogni possibilità di migliorare i Comuni, soffocano le imprese e obbligano gli Enti Locali a scegliere fra aumento della pressione fiscale e riduzione dei servizi; dato atto che:
- i tagli operati nei confronti degli Enti Locali sono stimati in 6 miliardi di euro nel 2012 e in 3,2 miliardi di euro nel 2013;
- le superiori cifre sommate alle misure precedenti, comporteranno ammanchi di risorse economiche per le amministrazioni di 6,5 miliardi in meno nel 2012, 9 miliardi in meno nel 2013 ed 11,40 miliardi in meno nel 2014;
- atteso che l’insieme dei provvedimenti economico-finanziari adottati dal governo:
- risultano inadeguati rispetto alla complessità e straordinarietà delle emergenze che il Paese si trova ad affrontare;
- porteranno ad una ulteriore contrazione della crescita;
- renderanno ancora più poveri le imprese, i cittadini e le famiglie che vedranno ulteriormente comprimersi i propri bilanci;
- ledono fortemente le prerogative dei Comuni ed il loro ruolo istituzionale a tal punto da mettere a repentaglio lo svolgimento stesso dei compiti e delle “funzioni di servizio” costituzionalmente loro assegnati. Tenuto conto  che il governo non ha posto in essere un serio e adeguato confronto con le autonomie territoriali sui contenuti delle ultime manovre finanziarie, in violazione del principio costituzionale di pari dignità istituzionale; considerato che i Comuni italiani hanno dimostrato di essere uno dei comparti più virtuosi relativamente alla gestione della finanza pubblica, avendo tenuto sotto controllo la spesa, mantenendo inalterata in special modo la spesa corrente; rilevato che i Comuni siciliani, pur non subendo dirette ed immediate conseguenze sul piano ordinamentale, sono fortemente penalizzati dalle misure finanziarie approvate e si troveranno costretti ad aumentare la pressione fiscale  e a ridurre drasticamente i servizi resi ai cittadini; ritenuto di dover aderire alla protesta indetta dall’ANCI, ed in particolare alla mobilitazione odierna, posto che la manovra economica varata dal governo, sebbene necessaria, è sbagliata nelle parti che riguardano le istituzioni territoriali. Tutto ciò premesso, in sindaci dei sottoscritti Comuni riconsegnano al Prefetto di Messina la delega, quali Ufficiali di Governo, su anagrafe e stato civile di cui all’art. 54 del Decreto Legislativo 267/2000.
F.to I Sindaci:
S.Angelo di Brolo- Basilio Caruso
Piraino- Giancarlo Campisi
Frazzanò- Antonino Carcione
Oliveri- Michele Pino
Brolo- Salvatore Messina
S.Stefano di Camastra- Giuseppe Mastrandrea
Sinagra- Gaetano Scarso
Librizzi- Renato Cilonai
San Salvatore di Fitalia- Giuseppe Pizzolante
Caprileone- Bernadette Grasso
Gioiosa Marea- Ignazio Spanò
Longi- Alessandro Lazzara
Montagnareale- Anna Sidoti
Ucria- Franca Algeri
Ficarra- Basilio Ridolfo
Castel di Lucio- Giuseppe Franco

http://www.glpress.it/wordpress/?p=45517#more-45517

Il nostro sindaco non ha partecipato???

martedì 13 settembre 2011

MANOVRA BIS, PRIMO "SCIOPERO" DEI SINDACI D’ITALIA IL PROSSIMO 15 SETTEMBRE.

IMMAGINESCIPERO.jpg
Giovedì prossimo, 15 settembre, tutti i municipi d’Italia riuniranno i propri organi per protestare contro gli effetti della manovra del governo. I sindaci, contestualmente, restituiranno ai prefetti le proprie deleghe sulle funzioni di anagrafe. Si configura così il primo ‘sciopero’ dei sindaci d’Italia (scarica i documenti) , deliberato oggi dal Direttivo dell’Anci (adesioni e commenti).
Alla mobilitazione (hanno aderito anche Conferenza delle Regioni e Upi) si uniranno una serie di altre iniziative, tra le quali il ricorso alla Corte costituzionale contro gli articoli 4 e 16 della manovra, ovvero quelli che obbligano i Comuni alla dismissione delle società partecipate e che intervengono sull’organizzazione istituzionale dei 5800 Piccoli Comuni sugli 8 mila totali.
“La mancanza da parte del governo di una leale collaborazione – spiega il vicepresidente dell’Anci Graziano Delrio – ci obbliga a continuare nella nostra mobilitazione contro una manovra iniqua e dannosa per i cittadini e per il Paese. Abbiamo bisogno di far capire, innanzitutto ai nostri cittadini, che non siamo impegnati in una difesa corporativa, ma piuttosto nella difesa delle nostre comunità: in questo senso la riconsegna delle nostre deleghe è stata decisa per dare l’idea della drammaticità della situazione. I servizi ai cittadini saranno compromessi in modo irreversibile, mentre il Paese resta in stagnazione, il Patto di stabilità ci strangola e non ci viene consentito di utilizzare 40 miliardi di residui passivi, che sarebbero una manna per la ripresa economica”.
Il ricorso alla Corte costituzionale sugli articolo 4 e 16, poi, “è stato deciso a fronte di una pesante lesione della nostra autonomia: ci si costringe a svendere il nostro patrimonio, senza che da ciò si ricavino effetti positivi sui conti dello Stato, e si perpetuano intromissioni nell’assetto istituzionale dei Comuni, che di certo non può essere modificato con decreti pasticciati come questo”.
A questo proposito il direttivo dell’Anci ha stabilito inoltre di dare il via a un’iniziativa bipartisan nel tentativo di fare approvare al Parlamento un ordine del giorno che impegni il governo a istituire una Commissione mista per il riassetto istituzionale, con la partecipazione degli enti locali. Nel contempo verrà richiesto un immediato incontro al governo sul decreto legge costituzionale sul pareggio di bilancio: “Vogliamo capire – spiega Delrio – di cosa si tratta nello specifico e quali saranno le conseguenze sui territori”.
In vista dell’Assemblea nazionale di Brindisi del prossimo ottobre, infine, l’Anci si impegnerà a dare vita, insieme con le parti sociali, a una serie di documenti di proposta per la crescita del Paese, in particolare sui temi della riorganizzazione istituzionale, del welfare e dei servizi, della spesa pubblica e del nuovo Patto di stabilità e crescita. (mv)

http://www.anci.it/index.cfm?layout=dettaglio&IdSez=10325&IdDett=31811

venerdì 9 settembre 2011

Benvenuti nel blog "Primavera Aluntina"

Questo blog nasce dalla necessità di comunicare alla cittadinanza  informazioni reali e tempestive riguardanti la vita politica, sociale e culturale di San Marco d'Alunzio.
Il nostro obiettivo é quello di garantire la massima trasparenza sulle questioni di maggiore interesse che investono il nostro Comune.
In questo blog, libero a tutti e dove tutti possono interagire con noi in tempo reale, troveranno spazio le iniziative, gli articoli, le proposte e le informative del gruppo Primavera Aluntina.
Inoltre, i cittadini saranno informati sul nostro quotidiano impegno volto ad assicurare il bene del nostro paese, ed in particolar modo potranno essere informati circa le decisioni della nostra amministrazione comunale e le eventuali azioni di assenso o dissenso dei consiglieri di opposizione.

giovedì 8 settembre 2011

Interrogazione su nomina esperti esterni all'amministrazione


Al  Sig.  Sindaco
del Comune  di
San Marco  D’alunzio

OGGETTO: INTERROGAZIONE.

                Egr. Sig. Sindaco,
a  45 giorni dal Suo insediamento, a campagna elettorale conclusa, prendiamo atto del fatto che il Suo modus operandi, al di là dell’apparente buonismo, risulta essere, come prima e più di prima,  ambiguo e, oseremmo dire, arrogante.
                In tutta sincerità, visto il risultato elettorale di sostanziale pareggio, sarebbe parsa d’obbligo, da parte Sua e della Sua coalizione, un’apertura in grado di rispecchiare non solo la volontà popolare, ma principalmente i propositi  enunciati.  Si sarebbe trattato di un’espressione di stile che altre coalizioni della nostra provincia hanno  adottato, affidando  un ruolo istituzionale alla minoranza (ad es. la Presidenza  o la Vicepresidenza del Consiglio).
Purtroppo , fino ad oggi , si sta delineando un’ arroccamento ed una occupazione di ruoli che hanno l’evidente scopo di scontare i “debiti” assunti in campagna elettorale.
Consapevoli che, nonostante la vittoria politica (come stabilito dalla legge), la Sua coalizione è minoritaria in termini di risultato, e tenuto  conto di quanto sopra espresso, rinnoviamo il nostro impegno a  una opposizione attenta e vigile sull’operato di questa amministrazione.  
Tutto ciò premesso, Le poniamo la seguente interrogazione:
-          Quale ruolo e quale funzione hanno le figure di esperti (sebbene esperti non siano) da Lei nominati e quali mansioni esercitano nell’ambito della Sua amministrazione?
-          Per meglio dire, quali sono in concreto gli incarichi loro assegnati e quali limiti sono stati posti al loro operato?
In attesa di una sua specifica risposta,
cordialmente la Salutiamo.

San Marco d’Alunzio, lì  11 luglio 2011                    I Consiglieri del gruppo “PrimaVera Aluntina”
                                                                             

Benvenuti