Egregio Signor Sindaco, cari amministratori,
in seguito ad alcune discussioni relative al periodo
di crisi che stiamo vivendo, siamo andati a spulciare i dati rilasciati dal MEF
(Ministero Economia e Finanze) riguardanti le denunce dei redditi IRPEF 2012.
Consultando diversi siti, tra questi il blog http://opendatabassaromagna.blogspot.it/2014/04/il-reddito-degli-italiani-in-ogni.html
ci rendiamo conto a malincuore che la situazione del nostro piccolo Comune è
assai critica.
L’articolo sul blog non è che la distribuzione del
reddito che il MEF ha pubblicato di recente e si riferisce alle denunce dei
redditi IRPEF 2012, Comune per Comune, permettendoci di capire dove si guadagna
di più e dove di meno.
In pratica non hanno fatto altro che ricavare il reddito
pro capite annuo per ogni Comune (del lavoro dipendente ed autonomo) e
suddividere questo per il numero dei dichiaranti del Comune stesso.
Non ci umilieremo ulteriormente andando a
paragonarci con altri Comuni con "vocazione turistica", ma basta
confrontare i nostri dati con quelli dei Comuni della provincia appartenenti al
Parco dei Nebrodi e il risultato è sconfortante.
Su 19 Comuni occupiamo la quartultima posizione.
Peggio di noi, dal basso verso l'alto Capizzi (il più povero), San Fratello e
Tortorici.
Classifica Comuni Parco dei Nebrodi (ME)
-
Sant'Agata di Militello: 16103
-
Mistretta: 14596
-
Acquedolci: 14029
-
Santo Stefano di Camastra:13990
-
Longi: 12610
-
Galati Mamertino: 12580
-
Raccuja: 12560
-
Santa Domenica Vittoria: 12243
-
Floresta: 12224
-
Caronia: 12106
-
Cesarò: 11949
-
Ucria: 11863
-
Militello Rosmarino: 11770
-
San Teodoro: 11628
-
Alcara Li Fusi: 11026
- San Marco d'Alunzio: 10803
-
Tortorici:10572
-
San Fratello: 10312
-
Capizzi: 9319
Ora, non c'è nulla di umiliante nel dire che siamo
allo stesso di livello di Capizzi o Tortorici ma la cosa che fa più male è
vedere il nostro dato paragonato a queste realtà. Perché noi abbiamo un plus
rispetto a questi paesi, giusto? Noi abbiamo una vocazione turistica che questi
paesi non hanno, abbiamo un vantaggio, abbiamo un quid, un qualcosa in
più, siamo a soli 540 metri sul livello del mare rispetto al profondo
entroterra nebroideo.
Siamo in una posizione logistica congeniale e
strategica rispetto ai boschi nebroidei che si trovano invece a 2 ore di auto
dal mare, ma allora perché ci troviamo in una posizione assai deprimente?
La risposta è semplice, in questi anni non abbiamo
sfruttato il nostro vantaggio!
Non abbiamo capitalizzato ciò che naturalmente e
culturalmente il nostro piccolo Comune ci offre. Però noi ad ogni comizio e
campagna elettorale diciamo e ci vantiamo di essere un Comune turistico (la
Taormina dei Nebrodi), ma quando mai un Comune che si definisce tale, viene
paragonato a Capizzi, a Tortorici ed a San Fratello che di arte, cultura,
posizione, eventi, logistica e storia non hanno niente di paragonabile a noi?
E’ abbastanza semplice riconoscerne il motivo; perché
avremmo dovuto avere un reddito migliore, saremmo dovuti essere tutti un po’
più ricchi, saremmo dovuti essere un comune che ha un reddito "da
vocazione turistica" come succede dappertutto.
Dove stanno le cause? Stanno nelle vostre
responsabilità di non avere investito in questo paese come si consigliava da
più parti e da tanto tempo. Non aver voluto mettere a reddito ciò che avremmo
dovuto. Investire sui musei facendo entrare gli sponsor, sul marketing territoriale,
sull'occupazione degli stagisti che sappiano leggere i bandi e presentare
progetti.
Ci siamo, per anni, crogiolati sulla manifestazione
dei fabbri d'arte e sul 2 giugno senza saper ricavare reddito per la
cittadinanza e le casse del Comune. Ripetevamo che non erano importanti 1000
turisti in un giorno ma piuttosto investire sui pernottamenti. Cosa abbiamo
fatto in questi anni? Dove dovevano pernottare se non abbiamo un concetto moderno
di albergo/turismo diffuso? E se i bed&breakfast esistenti sono pieni solo
le due settimane centrali di agosto?
Ogni tanto chiediamoci perché al "Bosco in
festa" partecipano 1000 persone e non lasciano un euro, mentre quando c'è
da creare indotto nessuno di quelle persone si vede girare per San Marco. Perché
siamo il paese che accoglie: ma c'è accoglienza ed accoglienza.
Come volevamo difenderci dalla più grande crisi del
dopoguerra se non siamo stati capaci di mettere in moto l'edilizia pubblica, se
non abbiamo raccolto un euro, dicasi un euro, dalle manifestazioni? Quanti
imprenditori esterni sarebbero interessati a comprare una casa a 10 minuti dal
mare se solo trovassimo i canali per poter mettere in vetrina il nostro paese
presso le agenzie immobiliari specializzate nel turismo diffuso?
I dati parlano chiaro, gira poca moneta a San Marco
d'Alunzio e il problema è che, a differenza di Capizzi, di moneta ne
arriva. Siamo noi a non tirarla fuori dalle tasche dei turisti. Per moneta
intendiamo darsi da fare, raddoppiare e triplicare le occasioni, cercare,
esserci e poi scavare dentro un’opportunità per indurre i cittadini a trarne
sempre di più. Non pretendiamo che sia il Comune a fare l'imprenditore per
conto dei cittadini, ma deve essere il Comune ad essere imprenditore delle sue
stesse risorse. Questa è la verità.
E' questione di imprenditorialità Signor Sindaco. E
lei non ce l'ha. Ed è questione di lungimiranza. E lei non ce l'ha. Questo lei
lo sa benissimo perché diversamente non si sarebbe rivolto agli esperti e
diversamente non avrebbe rincorso i suoi ad ogni defezione, prigioniero del
conservatorismo sindacale ed elettorale e della gerontocrazia al potere. Lei sa
benissimo che un conto è vincere e un altro è amministrare.
Noi, di questi anni, ricordiamo che ci state
lasciando un Comune più indebitato e più povero e tutto ciò fa rabbia perché si
trova seduto su una miniera della quale non ne conosce il valore e per
raggiungere questo valore passerà tanto tempo. Troppo tempo. Ricorda un po’ la
storia di quel tale che vinse la lotteria...ma perse il biglietto.
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