Una precisa disposizione degli Enti Locali impone, alle amministrazioni siciliane, di nominare assolutamente almeno una donna all’interno delle giunte comunali. Dopo quasi un anno dall’insediamento fa eccezione il Comune di Galati Mamertino dove il sindaco BRUNO NATALE (nella foto), appunto, attualmente ha una giunta composta tutta da uomini. Il sempre attento ed attivo gruppo consiliare di minoranza della lista “Vivere Galati” diffida il primo cittadino e annuncia che, se non sarà presto nominata una donna in giunta (anche ripescando una delle tre esponenti femminili della maggioranza), riterrà illegittimi tutti gli atti dell’amministrazione. La nota è stata inviata agli organi preposti della Regione Siciliana e al Prefetto di Messina per gli eventuali provvedimenti da intraprendere…
Manca una donna nell’organico della giunta di Galati Mamertino, guidata dal sindaco Bruno Natale ed il gruppo di minoranza consiliare “Vivere Galati” - con una lettera indirizzata al primo cittadino ed al segretario comunale nonché, per conoscenza, al Prefetto di Messina Francesco Alecci, all’assessorato regionale alle Autonomie Locali e alla Funzione Pubblica Caterina Chinnici ed al presidente del consiglio comunale Emanuale, ha presentato formale richiesta per la tempestiva applicazione della Legge Regionale 5 aprile 2011 n. 6.
Con tale norma - ricordiamo - è stato introdotto nell’Ordinamento Siciliano il principio della “parità dei generi” all’interno delle Giunte comunali in virtù del quale i sindaci dell’Isola hanno, oggi, l’obbligo di nominare almeno una donna all’interno dei propri esecutivi.
“Tuttavia - ricordano i consiglieri di minoranza - il sindaco di Galati Mamertino (a differenza di numerosi Comuni della Regione i quali hanno già applicato o stanno attualmente applicando le disposizioni fissate dal Legislatore regionale), non ha ancora provveduto ad osservare gli obblighi normativi. La mancata nomina, ad oggi, di un assessore donna all’interno della Giunta galatese - contiunuano i consiglieri di minoranza - oltre a comportare una palese violazione di legge, è chiaramente in contrasto con quanto stabilito dalla recentissima Circolare esplicativa n. 6 del 12 marzo 2012, con la quale l’On. Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica - Dipartimento delle Autonomie Locali, ha fugato ogni dubbio interpretativo in ordine alla applicazione delle legge in discorso stabilendo che: “’Per effetto della decorrenza stabilita dal successivo art. 13 della legge regionale. 6/2011, le disposizioni contenute nel presente articolo 4 producono i loro effetti a decorrere dall’1/1/2012, con riferimento dunque anche alle situazioni in essere a tale data”. Ed ancora:”La produzione degli effetti a decorrere dal primo gennaio 2012 comporta che gli enti locali territoriali devono adeguarsi al dettato normativo della legge regionale 6/2011 già dal primo di gennaio 2012”. Considerato, inoltre, che la carica di componente della giunta è compatibile con quella di consigliere comunale e che tra gli attuali consiglieri di maggioranza ci sono ben tre donne che possono ricoprire professionalmente tale ruolo, la scelta non sembra neanche cosi difficile. Ma sembra proprio - concludono gli stessi consiglieri di “Vivere Galati”- che il sindaco Bruno Natale continui a considerare Galati Mamertino come un comune “a statuto speciale” con le sue regole, le sue norme e nel quale tutto è permesso, finànche la disapplicazione delle leggi. Alla luce di ciò, il gruppo di minoranza “Vivere Galati” riterrà illegittimi (e quindi suscettibili di nullità con conseguente grave danno per l’Ente) tutti gli atti posti in essere dall’attuale esecutivo fino a quando, lo stesso, non venga conformato alle disposizioni sancite dal Legislatore Regionale.
Con tale norma - ricordiamo - è stato introdotto nell’Ordinamento Siciliano il principio della “parità dei generi” all’interno delle Giunte comunali in virtù del quale i sindaci dell’Isola hanno, oggi, l’obbligo di nominare almeno una donna all’interno dei propri esecutivi.
“Tuttavia - ricordano i consiglieri di minoranza - il sindaco di Galati Mamertino (a differenza di numerosi Comuni della Regione i quali hanno già applicato o stanno attualmente applicando le disposizioni fissate dal Legislatore regionale), non ha ancora provveduto ad osservare gli obblighi normativi. La mancata nomina, ad oggi, di un assessore donna all’interno della Giunta galatese - contiunuano i consiglieri di minoranza - oltre a comportare una palese violazione di legge, è chiaramente in contrasto con quanto stabilito dalla recentissima Circolare esplicativa n. 6 del 12 marzo 2012, con la quale l’On. Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica - Dipartimento delle Autonomie Locali, ha fugato ogni dubbio interpretativo in ordine alla applicazione delle legge in discorso stabilendo che: “’Per effetto della decorrenza stabilita dal successivo art. 13 della legge regionale. 6/2011, le disposizioni contenute nel presente articolo 4 producono i loro effetti a decorrere dall’1/1/2012, con riferimento dunque anche alle situazioni in essere a tale data”. Ed ancora:”La produzione degli effetti a decorrere dal primo gennaio 2012 comporta che gli enti locali territoriali devono adeguarsi al dettato normativo della legge regionale 6/2011 già dal primo di gennaio 2012”. Considerato, inoltre, che la carica di componente della giunta è compatibile con quella di consigliere comunale e che tra gli attuali consiglieri di maggioranza ci sono ben tre donne che possono ricoprire professionalmente tale ruolo, la scelta non sembra neanche cosi difficile. Ma sembra proprio - concludono gli stessi consiglieri di “Vivere Galati”- che il sindaco Bruno Natale continui a considerare Galati Mamertino come un comune “a statuto speciale” con le sue regole, le sue norme e nel quale tutto è permesso, finànche la disapplicazione delle leggi. Alla luce di ciò, il gruppo di minoranza “Vivere Galati” riterrà illegittimi (e quindi suscettibili di nullità con conseguente grave danno per l’Ente) tutti gli atti posti in essere dall’attuale esecutivo fino a quando, lo stesso, non venga conformato alle disposizioni sancite dal Legislatore Regionale.
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